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giovedì 28 maggio 2015

Tezza F. - The Guardian Rises, Part 1

#FOR FANS OF: Power/Prog Metal
Rummaging through underground power metal acts is like treading on thin ice. You may discover a hidden gem such as I have with the likes of Fogalord and Dragon Guardian - or you may end up subjecting yourself to 45 minutes of dull and badly-produced drek like Skylark. Fortunately, Italy's one-man band, Tezza F, is one of the latter. Though having never heard his first full-length album, the quality of metal on show for this EP is nothing if not promising. Yes, you heard! A one-man power metal band! This minimal form definitely benefits the outcome of this release. It's clear that Fil Tezza, its sole member, is playing things by his own rules, whilst totally relishing and savouring every note. This is a man who loves what he does - and what he does best is worship the Falconers and Vision Divines that went before him; using these influences to create his own brand of melodic power metal. The production is admittedly superb. It's hard to fathom how major mainstream acts like Metallica are still struggling to secure a decent sound quality when humble artists such as Tezza can achieve such a crystal clear timbre on their meagre budget. The drums are crisp, the guitars are full and rounded, the leads are clear and the vocals sit comfortably at the forefront. Tezza understands how an EP should be structured. There is no wasted space here, just a well thought-out tracklist consisting of original material. Even the 2-minute introductory title-track feels necessary and substantial - its declamatory tones paving the way for the bombast to follow. "The Sign of the Holy Cross" may not have been the best choice of opener considering its march-like tempo. The soaring hymn "Jolly Roger", or the galloping "Wildfire" would fare better. But the brevity of this EP allows all tracks to be highlighted in their own right. With the addition of some quirky compositional devices (the growled vocals in particular were a lovely additional element) Tezza F has proved that he has major potential in the Italian power metal scene. 'The Guardian Rises, Part 1' is the correct way to push your band's name forward whilst remaining stylistically loyal. Well done, sir! (Larry Best)

(Heart of Steel Records - 2015)
Voto: 85

sabato 17 agosto 2013

Prassein Aloga – Midas Touch

#PER CHI AMA: Heavy/Crossover, Iron Maiden, Sons of Selina, System of a Down
Ultimo album datato dicembre 2011, distribuito via digitale da Heart of Steel per questa band greca nata nel 1995, che ha goduto di buoni riscontri in patria poiché, ad eccezione di questo "Midas Touch", l'ensemble ellenico ha sempre usato la lingua madre per esprimersi. Proprio l'uso a sorpresa della lingua inglese ha dato nuovo slancio e verve a questa formazione molto interessante nonché l'aumento della qualità maggiorato dall'apporto in ben due brani della prestazione vocale di Paul Di Anno, mai dimenticato primo vocalist degli Iron Maiden. Tornando al contenuto del disco dobbiamo ammettere che è straripante di idee, intersecazioni di generi e modi di intendere il rock e il metal a 360 gradi. Troviamo il classic metal dei primi Iron Maiden mischiato a forme psichedeliche vicine agli indimenticatbili Warrior Soul, riff granitici di scuola primi Lamb of God oppure schegge di nu metal a ricordare certe cose dei System of a Down. A volte i nostri ricordano l'hard rock o il thrash più sanguigno, il prog metal più classico con piccoli episodi per così dire pop di lusso, con tastiere in buona evidenza, assoli e riff di carattere e una buona sezione ritmica, ma la differenza reale sta nella versatilità della bellissima voce del cantante Angello che varia continuamente e alla fine dona un tocco di moderno alternative metal anche ai brani più statici. In questo disco la varietà sonora è così vasta che a stento si trovano delle sbavature, considerando poi la fantasia e la costante seppur complessa o variegata orecchiabilità dei brani (qualcosa fa ricorda anche i grandi Sons of Selina, mitica prog rock band underground di fine anni '90), tale che potremo definire questo album un piccolo gioiellino da avere assolutamente... In questo cd ci sono brani per tutti i gusti metallici, in tutte le salse, dall'heavy al crossover senza scardinare l'istrionica e camaleontica originalità della band. I Prassein Aloga ci donano questo lavoro mettendo in mostra tutte le loro doti compositive ed esecutive in quattordici brani da ascoltare tutti d'un fiato senza mai sapere cosa aspettarsi dal brano che segue. Immaginate di ascoltare i 35007 dell'omonimo album suonare una cover degli Iron Maiden tratta dal loro primo disco e avrete un'idea della prima traccia reale, dopo l'intro di questo "Midas Touch" e se non bastasse per capirli, potremo passare direttamente alla tredicesima e quattordicesima traccia, una ballata e uno strumentale con piano straziante e assolo di rarefatta floydiana memoria con altre mille venature seventies sparse qua e là... Un disco per menti aperte e cervelli che elaborano e macinano musica rock e metal a tutto campo senza limite alcuno ed epoca. Una grande prova di maturità, un cd da ascoltare, una band da seguire!(Bob Stoner)

lunedì 11 marzo 2013

Nuclear Strikes - Megastorm Eyes

#PER CHI AMA: Heavy Rock, Lee Aaron, Doro, Wasp, Riot
La band in questione arriva dalla Malesia ed è distribuita in via digitale dall' etichetta indipendente italiana Heart of Steel. Uscito nel 2012 questo EP è composto di sei tracce per un totale di 32 minuti ed il cd fisico è presente e distribuito solo per il mercato malese (info cd: madratts@yahoo.com). I Nuclear Strikes ci presentano un buon album di heavy rock intenso e veloce, figlio di band come Wasp o Riot, o Judas Priest per melodie e dinamiche ma con la particolarità di essere molto vicini sia come look che come sound all'hair metal di metà anni '80 come dichiara il loro press kit. Altra particolarità e sorpresa è che alla voce non troviamo un muscoloso cantante dai lunghi capelli vaporosi ma una fanciulla dall'accattivante aspetto, molto rock e dalla voce spettacolare, un'ugola d'oro da gustarsi ascolto dopo ascolto che unisce epicità e stile ad un'estensione che a volte sembra richiamare la Skin (vedi Skunk Anansie) dei primi album. Certo il genere è molto diverso dalla band di Skin e soci, ma bisogna ammettere che il fascino retrò di questa musica nata una decade prima dell'avvenuta degli Skunk Anansie ai più sembrerà ostile ma ascoltare album così oggi, ci fa capire che in giro per il mondo ci sono bands tutto sudore e grinta che suonano un heavy metal naturale senza comprimere o pompare i suoni all'inverosimile e senza affidare ad un computer l'intero esito di un album. Basti ascoltare la terza traccia dove gli spettri di “Close my Eyes Forever” della coppia Ozzy/Lita Ford riemergono con la sentita interpretazione della vocalist Steelgirl Ladyana che svolge un ottimo lavoro e risulta senza togliere onore all'intera band l'attrazione migliore del disco. La musica è compatta e ordinata, melodica e sporca al punto giusto, così tornano alla mente i Ratt, gli Scorpions e mille altri nomi dell'epoca. Un modo di fare rock sanguigno e credibile, buoni gli stacchi e il tiro della batteria e spuntano anche assoli di vaga reminiscenza iron maideniana e arpeggi degni di nota. Aggiungete una spruzzatina della migliore Lee Aaron, un tocco di Doro e avrete la pozione magica che i Nuclear Strikes vogliono farci avere per darci quel po’ di carica in più. Ci si accorgerà ben presto che questa band rivisita in maniera molto originale un genere che ha fatto storia e che indiscutibilmente questo EP per gli amanti del genere è molto appetibile! (Bob Stoner)

(Heart of Steel)
Voto: 80

http://nuclearstrikes.webs.com