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venerdì 16 dicembre 2011

Infinity - The Arcane Wisdom of Shadows

#PER CHI AMA: Black svedese, Dissection
Una mistica intro apre le danze di questo capitolo, il quarto, per gli olandesi Infinity. “The Arcane Wisdom of Shadows” ci regala più di 50 minuti di black metal che fin dalle sue prime battute non può che rievocare nella nostra memoria le note di “Storm of the Light’s Bane” dei compianti Dissection. Rispetto alla band di John Nodtveidt e soci, al combo olandese manca però quella malvagia melodia che ha invece caratterizzato il sound dell’act svedese; per il resto direi, che gli Infinity potrebbero (ma ne dubito perché manca la classe dei Dissection) diventare gli eredi della grande band scandinava, in attesa tuttavia di capire se i riformati Unanimated hanno le palle per prendere in mano il testimone dei Dissection. Il feeling maligno emanato dal suono del duo olandese, è quello tipico di marca svedese: ritmiche veloci, riff taglienti come rasoi, qualche mid tempos a rallentare qua e là la furia black, un paio di frangenti acustici, qualche leggero sprazzo melodico e l’ugola vetriolica di Baldragon Xul a decretare la fine dei giochi. I nostri, con un leggero ritardo di 13 anni, cercano di ripetere quanto fu proposto nel 1995 dai miei idoli, con risultati non del tutto soddisfacenti. Questo, se volete, può essere il limite di “The Arcane Wisdom of Shadows”, che comunque potrà piacere a chi soffre ancora di nostalgia per quei tempi: la nuova release degli Infinity potrà dunque fare al caso vostro. Da segnalare che le prime mille copie sono state rilasciate in un lussuoso formato digipack. Che altro dire: disco onesto ma non fondamentale. (Francesco Scarci)

(Bloodred Horizon Records)
Voto: 60

sabato 26 novembre 2011

Paragon Belial - Nosferathu Sathanis

#PER CHI AMA: Black old school, Marduk, Aura Noir
Svaniti nel nulla più di 10 anni fa, tornano sulle scene i teutonici Paragon Belial, autori di un solo cd di tiratissimo e rozzo black metal, ancora nel lontano 1996, dal titolo “Hordes of the Darklands” e poi di un demo-cd nel 2001, passato pressoché inosservato. Dopo questo lungo silenzio, quello che ci ritroviamo fra le mani oggi, è un disco forse non molto al passo con i tempi, ma che comunque potrebbe fare la gioia degli amanti di questo genere. Il terzetto tedesco sciorina nove tracce di furioso, oscuro e anticristiano black metal, privo di ogni tipo di melodia: una scarica di lava proveniente direttamente dagli inferi, che non ci lascerà tregua. “Nosferathu Sathanis” ci catapulta indietro nel tempo, per quei suoi suoni primordiali, glaciali e grezzi, grazie al suo riffing tipico scandinavo e allo screaming demoniaco di Andras, in grado di risvegliarmi ricordi ormai assopiti e abbandonati nel tempo, come i debut dei mai dimenticati Bathory o Venom. Non siamo certo di fronte ad un capolavoro di arte nera, tuttavia questi forti richiami al passato e l’idea di inserire la cover degli Hellhammer, “Horus/Aggressor”, non fanno altro che rafforzare questa mia impressione. Per chi non avesse la prima release dei nostri, sappiate che le prime mille copie verranno rilasciate in un doppio elegante digipack, contenente anche il loro primo lavoro, che sarà venduto sotto il nome “Dying under the Wings of Satan”. Forti di una buona produzione, i Paragon Belial ci regalano uno squarcio di sano e incontaminato black metal, in una scena ormai priva di spunti interessanti. Coraggiosi. (Francesco Scarci)

(Bloodred Horizon Records)
Voto: 65

http://www.paragonbelial.de/